La segreteria all’Industria sta stilando una nuova disciplina del mercato dei metalli preziosi insieme alla Banca Centrale, così da avviare la procedura per trasformare il testo in una legge che tratti nello specifico l’attività dei compro oro. Questi esercizi commerciali acquistano da privati oggetti preziosi usati e finiti (in particolare esemplari di oreficeria, orologi e gioielli) da rivendere come prodotti usati oppure da fondere per ricavarne lingotti da commercializzare come metallo da investimento o da riutilizzare nel settore della gioielleria. In questo caso i compro oro rivendono gli oggetti preziosi ad aziende specializzate, a fonderie oppure a banco metalli; inoltre possono lavorare per incarico di terzi o per conto proprio e possono sottoscrivere una convenzione con un’azienda specializzata nel recupero dei metalli preziosi. In questo modo si snellisce la procedura di fusione.
L’obiettivo della nuova disciplina del mercato dei metalli preziosi è di fissare norme più chiare e precise in un settore che non è stato regolamentato in maniera sufficiente negli anni precedenti, prestando particolare attenzione al tema dell’antiriciclaggio. Infatti bisogna tenere a mente che al giorno d’oggi la Banca Centrale non esercita nessun controllo sui negozi di compro oro: l’iscrizione all’Albo per gli Operatori Professionali (e di conseguenza il rispetto dei requisiti previsti) è obbligatoria solo per i banco metalli. Soltanto pochissimi compro oro, circa 400 su diverse migliaia, sono presenti in quest’elenco. Di fatto la mancanza di norme su diversi aspetti delle attività dei compro oro favorisce la diffusione di comportamenti poco ortodossi e fenomeni d’illegalità; ad esempio viene sfruttato per il riciclaggio e la ricettazione di oggetti preziosi. Al tempo stesso non bisogna dimenticare che il settore dei metalli preziosi e dei compro oro è sempre più importante dal punto di vista economico: su tutto il territorio nazionale sono presenti migliaia di negozi e il giro d’affari riguarda più di 300 tonnellate di metalli preziosi e 14 miliardi di euro. Si vede chiaramente come questo settore risulti in forte crescita proprio per il fatto di essere molto redditizio.
La nuova legge introduce requisiti per poter esercitare l’attività di compro oro e per poter effettuare compravendite di gemme e metalli preziosi; al tempo stesso vengono fissate norme più stringenti per l’antiriciclaggio. Si prevede l’istituzione presso le Camere di Commercio di un registro in cui devono essere registrare tutte attività di compravendita di oggetti e gioielli in oro. Inoltre deve essere istituito un altro registro dove inserire tutti i passaggi di proprietà che gli oggetti in oro subiscono, anche se passano da un operatore professionale a un altro. In questo modo si rendono tracciabili tutti i gioielli, gli oggetti preziosi e le gemme comprati e venduti.
Sempre presso le Camere di Commercio verrà istituito una sorta di borsino riguardante il metallo aureo usato: in questo modo si possono aggiornare le quotazioni applicate con cadenza giornaliera e le si può pubblicizzare in maniera adeguata sia sui portali internet provinciali che su quello nazionale dell’istituzione. In questo modo si riesce a regolamentare almeno in parte l’aspetto dei prezzi applicati dai diversi compro oro, evitando prezzi troppo diversi tra loro. Al tempo stesso si tratta di una soluzione molto efficace per riconoscere immediatamente gli esercizi commerciali che applicano quotazioni assolutamente non attinenti alla realtà e che nascondono attività illegali. Inoltre viene creato dalle stesse Camere di Commercio un portale internet per avere una banca dati di tutti i gioielli ed elementi in oro oggetto delle transazioni.
Sempre dal punto istituzionale viene creato un fondo promuovere e riqualificare sia l’attività dei compro oro che l’intero settore dell’oro e dell’argento. L’obiettivo è valorizzare e tutelare i gioielli e gli oggetti in oro e in argento che sono stati realizzati interamente in Italia. Sono previste anche misure per tutelare maggiormente il consumatore: ad esempio si fissa l’obbligo per gli esercenti di tenere le bilance bene in vista. Al tempo stesso i dispositivi devono permettere anche al consumatore di leggere il valore e il peso dell’oggetto in tempo reale per evitare truffe.